Cosa sappiamo delle abitudini online dei bambini?

Il numero di bambini a cui è permesso l'utilizzo di Internet cresce notevolmente di anno in anno: già nel 2003 il 76% dei bambini era libero di fare ricerche online e nel 2012 la percentuale era salita al 85%. Che piaccia o meno, anche i bambini fanno parte della macro-categoria "utenti del web" e molte aziende cercano di fornire, proprio attraverso questo canale, un giusto intrattenimento interattivo ed educativo. 

Ma per poter raggiungere questa particolare tipologia di utenti, occorre, conoscere le loro abitudini di navigazione online. 

Gli utenti più piccoli inseriscono alla fine della query di ricerca "per bambini". 

Proteggere gli utenti più piccoli da contenuti poco idonei, a volte è un'impresa tutt'altro che semplice. 

Per cercare di risolvere questo problema molte insegnanti della scuola primaria, hanno insegnato (e dovrebbero insegnare) ai bambini ad includere nei loro criteri di ricerca la dicitura "per bambini" al fine di ridurre il rischio che vengano a contatto con contenuti poco adatta alla loro età. Un esempio lampante è proprio il caso dei cartoni animati modificati fino a farli diventare esclusivamente destinati agli adulti, utilizzando un linguaggio, diciamo, poco raffinato. 

Ovviamente ciò significa che le pagine e i Siti Web destinati ai bambini, dovrebbero necessariamente includere all'interno delle proprie keywords la stessa dicitura specifica, non solo ad esempio nel Title Tag, ma sopratutto nei meta-dati. 

È necessario essere più precisi possibile al fine di evitare inutili fraintendimenti e dubbi. 

Il Tablet è il dispositivo più utilizzato dai bambini online

La maggior parte dei bambini sotto gli 11 anni ha libero accesso al Tablet più di qualsiasi altro dispositivo mobile. Sono più semplici da usare (e più difficili da rompere) rispetto ai Computer e la probabilità di fare pasticci (come chiamate e messaggi involontari) è più bassa rispetto agli Smartphone. 

Fonte: www.branded3.com

Ciò ovviamente si riflette sulla capacità dei tuoi contenuti e Siti Web di adattarsi perfettamente anche a schermi di dimensioni ridotte (solitamente 768 x 1024). Consigliamo pertanto di controllare questo aspetto tramite il tool offerto da Google Resizer, attraverso il quale è possibile verificare e eventualmente correggere anche questo dettaglio. 

Gli Smartphone sono ammessi superati gli 8 anni

Al 57% dei bambini tra 8 e 11 anni è consentito l'uso dello Smartphone a casa e questa tendenza è relativamente stabili dal 2011. 

Fonte: www.branded3.com

Il 47% dei bambini a cui è concesso l'utilizzo dello Smartphone inoltri sono considerati gli stessi proprietari del dispositivo, e non dei semplici utilizzatori occasionali sotto la supervisione dei genitori. Quindi credere che il fattore di Ranking di Google, "Mobile-first" non valga nel caso dei bambini, è sicuramente un errore a cui è necessario porre rimedio. 

Le ricerche vocali sono la normalità

Entro il 2020 il 50% delle ricerche vocali saranno effettuate dagli stessi bambini di oggi, i quali trovano del tutto normale parlare con Siri, Alexa, Cortana e simili. La maggior parte dei genitori è infatti pronta ad affermare che i propri figli utilizzano la ricerca vocale con più frequenza rispetto a quella a cui noi siamo abituati. Quest'ultima osservazione però si basa su semplici ipotesi e sensazioni piuttosto che su dati empirici, per diverse ragioni: 

  • Molti dispositivi utilizzati dai bambini sono condivisi con altri soggetti;
  • È estremamente difficile raccogliere dati rilevanti sui bambini, in quanto servono le giuste autorizzazioni. 

Family Link App di Google

Google ha introdotto Family Link per Android nel Marzo di quest'anno, un App che consente ai genitori di collegare il proprio dispositivo a quello utilizzato dal bambino, garantendo un maggiore e più profondo controllo sulle sue attività online. 

L'Applicazione consente ai genitori di:

  • Indicare cosa può o non può essere scaricato dall'App Store;
  • Limitare la quantità di tempo che il bambino passa utilizzando il dispositivo;
  • Rendere impossibile per il bambino disattivare SafeSearch.

Inoltre viene reso implicito il permesso di raccogliere dati sull'utilizzo di Internet da parte del bambino, permettendo tutto sommato un maggiore controllo da parte dei genitori. 

Google è sempre più affidabile 

Google e YouTube stanno lavorando molto per diventare il più possibile fonti di informazioni ed intrattenimento attendibili e sicure anche per i bambini.

Fonte: www.branded3.com

Oggi rappresentano le maggiori fonti di intrattenimento e hobby, come è possibile osservare dal grafico, Google e YouTube insieme conquistano il 68% delle ricerche online. 

YouTube è utilizzatissimo dai bambini

Gran parte (se non tutti) dei bambini utilizza giornalmente YouTube addirittura più di Google. Attraverso questa piattaforma infatti è semplice trovare fonti di intrattenimento adatte a loro, essendo contenuti essenzialmente di tipo visuale. 

Fonte: www.branded3.com

Per quanto riguarda invece la tipologia di contenuti cercati tramite YouTube, varia molto a seconda dell'età:

  • I bambini molto piccoli, dai 3 o 4 anni di età, sono maggiormente interessanti ai Cartoni Animati in episodi brevi, messi a disposizioni da alcune Aziende ed Organizzazioni;
  • Man mano che diventano più grandi, iniziano ad interessarsi maggiormente ai video divertenti;
  • dai 12 ai 15 anni iniziano infine a seguire molto i Vlogger

Esistono motori di ricerca dedicati esclusivamente ai bambini

Google condivide le fonti di informazioni con diversi motori di ricerca specificatamente destinati ai bambini, come ad esempio Kiddle e Junior Safe Search.

Il Ranking di Kiddle è molto complesso:

  • I primi tre risultati vengono manualmente selezionati dai redattori di Kiddle in quanto giudicati come i tre migliori risultati (sulla base della ricerca) da proporre al bambino. 
  • I successivi 4-7 sono siti scritti da adulti attraverso un linguaggio semplice. 
  • Il resto è affidato a Google SafeSearch. 

Se su Kiddle il bambino cerca una parola giudicata inappropriata, la ricerca non produce nessun risultato. 

Secondo SimilarWeb il totale delle visite semestrali è pari a 1.44 Milioni, sicuramente un buon livello di Engagement. 

Alcune considerazioni finali

Quando il Target Obiettivo sono i bambini, ci sono altre cose da considerare oltre quelle menzionate finora:

  • Nel digitare la loro ricerca, soprattutto i bambini più piccoli, potrebbero commettere errori di ortografia. Questo è da considerare nel momento in cui si scelgono le keywords più significative.
  • Nella maggior parte dei casi, i bambini sceglieranno il primo risultato di ricerca offerto dalla SERP e non andranno oltre. Sia perché non amano scorrere alla ricerca del risultato migliore, sia perché non hanno l'esperienza necessaria a capire quando un risultato è migliore di un altro.
  • In presenza di informazioni o fonti correlate, non aspettarti che il bambino svolga di sua iniziativa una nuova ricerca di approfondimento. Includi tutti i link interni necessari per rendere il tuo contenuto il più possibile completo.