6 luglio 2017
Cosa sappiamo delle abitudini online dei bambini?
Il numero di bambini a cui è permesso l'utilizzo di Internet cresce notevolmente di anno in anno: già nel 2003 il 76% dei bambini era libero di fare ricerche online e nel 2012 la percentuale era salita al 85%. Che piaccia o meno, anche i bambini fanno parte della macro-categoria "utenti del web" e molte aziende cercano di fornire, proprio attraverso questo canale, un giusto intrattenimento interattivo ed educativo.
Ma per poter raggiungere questa particolare tipologia di utenti, occorre, conoscere le loro abitudini di navigazione online.
Proteggere gli utenti più piccoli da contenuti poco idonei, a volte è un'impresa tutt'altro che semplice.
Per cercare di risolvere questo problema molte insegnanti della scuola primaria, hanno insegnato (e dovrebbero insegnare) ai bambini ad includere nei loro criteri di ricerca la dicitura "per bambini" al fine di ridurre il rischio che vengano a contatto con contenuti poco adatta alla loro età. Un esempio lampante è proprio il caso dei cartoni animati modificati fino a farli diventare esclusivamente destinati agli adulti, utilizzando un linguaggio, diciamo, poco raffinato.
People who create 'adult' videos from kids cartoons and post them on YouTube, these people need a life
— Gerry White ?? (@dergal) 25 giugno 2017
Ovviamente ciò significa che le pagine e i Siti Web destinati ai bambini, dovrebbero necessariamente includere all'interno delle proprie keywords la stessa dicitura specifica, non solo ad esempio nel Title Tag, ma sopratutto nei meta-dati.
È necessario essere più precisi possibile al fine di evitare inutili fraintendimenti e dubbi.
La maggior parte dei bambini sotto gli 11 anni ha libero accesso al Tablet più di qualsiasi altro dispositivo mobile. Sono più semplici da usare (e più difficili da rompere) rispetto ai Computer e la probabilità di fare pasticci (come chiamate e messaggi involontari) è più bassa rispetto agli Smartphone.
Fonte: www.branded3.com
Ciò ovviamente si riflette sulla capacità dei tuoi contenuti e Siti Web di adattarsi perfettamente anche a schermi di dimensioni ridotte (solitamente 768 x 1024). Consigliamo pertanto di controllare questo aspetto tramite il tool offerto da Google Resizer, attraverso il quale è possibile verificare e eventualmente correggere anche questo dettaglio.
Al 57% dei bambini tra 8 e 11 anni è consentito l'uso dello Smartphone a casa e questa tendenza è relativamente stabili dal 2011.
Fonte: www.branded3.com
Il 47% dei bambini a cui è concesso l'utilizzo dello Smartphone inoltri sono considerati gli stessi proprietari del dispositivo, e non dei semplici utilizzatori occasionali sotto la supervisione dei genitori. Quindi credere che il fattore di Ranking di Google, "Mobile-first" non valga nel caso dei bambini, è sicuramente un errore a cui è necessario porre rimedio.
Entro il 2020 il 50% delle ricerche vocali saranno effettuate dagli stessi bambini di oggi, i quali trovano del tutto normale parlare con Siri, Alexa, Cortana e simili. La maggior parte dei genitori è infatti pronta ad affermare che i propri figli utilizzano la ricerca vocale con più frequenza rispetto a quella a cui noi siamo abituati. Quest'ultima osservazione però si basa su semplici ipotesi e sensazioni piuttosto che su dati empirici, per diverse ragioni:
Google ha introdotto Family Link per Android nel Marzo di quest'anno, un App che consente ai genitori di collegare il proprio dispositivo a quello utilizzato dal bambino, garantendo un maggiore e più profondo controllo sulle sue attività online.
L'Applicazione consente ai genitori di:
Inoltre viene reso implicito il permesso di raccogliere dati sull'utilizzo di Internet da parte del bambino, permettendo tutto sommato un maggiore controllo da parte dei genitori.
Google e YouTube stanno lavorando molto per diventare il più possibile fonti di informazioni ed intrattenimento attendibili e sicure anche per i bambini.
Fonte: www.branded3.com
Oggi rappresentano le maggiori fonti di intrattenimento e hobby, come è possibile osservare dal grafico, Google e YouTube insieme conquistano il 68% delle ricerche online.
Gran parte (se non tutti) dei bambini utilizza giornalmente YouTube addirittura più di Google. Attraverso questa piattaforma infatti è semplice trovare fonti di intrattenimento adatte a loro, essendo contenuti essenzialmente di tipo visuale.
Fonte: www.branded3.com
Per quanto riguarda invece la tipologia di contenuti cercati tramite YouTube, varia molto a seconda dell'età:
Google condivide le fonti di informazioni con diversi motori di ricerca specificatamente destinati ai bambini, come ad esempio Kiddle e Junior Safe Search.
Il Ranking di Kiddle è molto complesso:
Se su Kiddle il bambino cerca una parola giudicata inappropriata, la ricerca non produce nessun risultato.
Secondo SimilarWeb il totale delle visite semestrali è pari a 1.44 Milioni, sicuramente un buon livello di Engagement.
Quando il Target Obiettivo sono i bambini, ci sono altre cose da considerare oltre quelle menzionate finora:
Cinque semplici step da seguire per iniziare a vendere online nel migliore dei modi
Un approccio che migliorerà il vostro modo di comunicare con il vostro target